Un Family Day in concomitanza con il Palermo Pride
Sabato e domenica prossimi, in concomitanza con il Gay Pride nazionale, la città di Palermo ospiterà anche il "Family Day Palermo-Giornata della Famiglia" presso l'oasi verde del Parco Ninni Cassarà. Il tutto con l'obiettivo di sostenere l'idea che l'unica famiglia che meriti un riconoscimento giuridico sia quella fondata dall'unione di un uomo e di una donna.
«Difendere la famiglia, oggi sempre più penalizzata, non vuol dire discriminare gli omosessuali -sostiene Filippo Campo, presidente del Comitato organizzatore- che, in quanto cittadini, hanno gli stessi diritti e doveri di tutti noi, ma, molto semplicemente, rivendicarne i diritti, così come garantiti dall'articolo 29 della stessa Costituzione. Noi riteniamo che, al contrario, sarebbe un'ingiusta discriminazione nei confronti del matrimonio e della famiglia, attribuire al fatto esclusivamente privato dell'unione tra persone dello stesso sesso un inedito status di diritto pubblico».
Inutile dire che l'Articolo 29 della Costituzione non dice esattamente quello ma, ahinoi, si sa che una menzogna ripetuta all'infinito finisce con l'essere ritenuta vera dall'opinione pubblica. Inoltre verrebbe anche da chiedersi il perché di una così strenua difesa di una certa interpretazione della carta Costituzionale quando le stesse realtà sono per ignorarla quando ne hanno un tornaconto (si pensi ai finanziamenti pubblici alle scuole private, espressamente vietati dalla Costituzione, ma elargite ugualmente per volontà del mondo cattolico).
Ma tornando al Family Day siciliano, Campo prosegue: «Poiché il Gay Pride nazionale ha come suo ultimo scopo, espressamente dichiarato, l'equiparazione legale delle unioni omosessuali al matrimonio che, come abbiamo visto in Francia, è tutt'uno con il diritto all'adozione, abbiamo ritenuto essere nostro diritto-dovere dare vita ad un Comitato popolare che, facendo tesoro della grande mobilitazione popolare che ha coinvolto milioni di francesi, si facesse portavoce di quello che è il comune sentire di tantissimi siciliani e italiani. Il matrimonio non può che essere costituito, per sua natura, dall'unione legittima tra un uomo e una donna. Invitiamo i papà e le mamme con i loro figli a partecipare alla loro festa, nello spirito di una due giorni di impegno civile e di testimonianza».
Ma non finisce qui. Sulla pagina Facebook degli organizzatori è possibile vedere una serie di link (perlopiù a siti cattolici) pronti a sostenere che esista un nesso fra l'omosessualità e la pedofilia (cosa che la scienza e il buonsenso escludono), che la maggior parte dei gay non vogliano diritti ma siano costretti al silenzio a causa di una potente lobby gay, che solo gli eterosessuali siano capaci di gesti d'amore e che tutti i bambini affidati a famiglie gay sono stati sottratti a coppie eterosessuali super-felici e non condannati a restare in orfanotrofi (così come spesso accade, dato che le famiglie adottive sono molto minori ai bambini in cerca di casa).
In apertura l'immagine di una famiglia "perfetta" in quanto eterosessuale (unico parametro che, perlomeno secondo loro, è da tener in considerazione).
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