Verso il Bologna Pride


Lo scorso anno si era scelto di non far sfilare i carri per rispetto alle vittime dei terremoto, ma anche quest'anno gli organizzatori del Bologna Pide fanno sapere che la decisione verrà replicata perché «non deve passare il messaggio della festa ma della rivendicazione di diritti».
Sabato 29 giugno il corteo partirà alle 14.30 dal parco del Cavaticcio e attraverserà via Don Minzoni, piazza dei Martiri, via Dei Mille e via dell'Indipendenza fino a raggiungere il palco in piazza Nettuno, dove ad ettenderli ci sarà anche il sindaco di Bologna, Virginio Merola. Il tutto dietro ad uno striscione con scritto: «Rivoluzioniamo».
Per l'occasione le associazioni bolognesi (Arcigay «Il Cassero», Arcilesbica, Agedo, Famiglie Arcobaleno e Mit) hanno stilato anche una lista di richieste ricolte alle istituzioni: si va dall'istituzione di una settimana dell'orgoglio lgbt nel calendario cittadino a interventi contro l'esclusione dei transessuali dal mondo del lavoro. Il tutto passando da un'offerta formativa laica e aperta nelle scuole, alla certificazione delle famiglia anagrafiche sulla base dei vincoli affettivi e all'inserimento di test salivari per l'hiv nei protocolli regionali.
«Bologna è orgogliosa -ha dichiarato l'assessore Matteo Lepore- che migliaia di persone abbiano scelto le Due Torri per essere libere di amarsi. È arrivato il momento di superare le discriminazioni, come il mancato riconoscimento del matrimonio civile tra persone dello stesso sesso, e ottenere un'estensione dei diritti. Apriremo un tavolo di lavoro con il sindaco sulle questioni proposte dalle associazioni».
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