Vicenza: una processione per «rigenerare e purificare» le vie del Pride


C'è una parte del mondo cattoliche che non perde occasione per ostentare la propria omofobia, anche a rischio di risultare ridicoli e blasfemi verso il proprio credo.
Ed è così che un gruppetto di persone (fra i trenta e i cinquanta) si sono date appuntamento per una processione religiosa finalizzata a «rigenerare e purificare le vie di Vicenza» dopo il passaggio del Gay Pride. Armati di cartelli, acqua santa ed oggetti sacri (si spera non gli stessi ostentati dinnanzi al Tribunale di Milano per chiedere la salvezza di Silvio dalla condanna per prostituzione minorile, ndr) il gruppo ha così voluto ripercorrere tutte le strade interessate dai "peccatori" che hanno preso parte al corteo di due settimane fa.
I loro volti, però, non appaiono nuovi: i partecipanti sono gli stessi che nei giorni scorsi avevano costituito il Comitato per la famiglia, annunciando una presenza lungo il percorso del corteo al fine di «difendere i valori sociali e costituzionali della famiglia». Contro di loro, per, ci sono i numeri: poche decine contro le miglia di persone che hanno sfilato per chiedere maggiori diritti per le famiglie lgbt.
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