Anche matrimoni gay fra i cristiani di 2000 anni fa
I cristiani di duemila anni fa celebravano matrimoni fra persone dello stesso sesso. A sostenerlo è lo storico John Boswell, uno studioso di religiosa cattolica che lavora presso l'università di Yale.
In un libro dedicato alle origini del matrimonio egualitario, Boswell osserva come «Vi è traccia di dozzine di registrazioni di cerimonie avvenute in chiesa, dove due uomini si sono sposati utilizzando gli stessi rituali dei matrimoni eterosessuali». Forse complice la cultura del tempo, lo storico sottolinea anche come vi siano testimonianze di matrimoni gay ma non di unioni fra due donne.
Dai suoi studi emerge anche come la Chiesa abbia ridefinito il matrimonio come «unione finalizzata alla procreazione» solo nel XIII secolo, adoperandosi per tentare di cancellare ogni traccia delle unioni omosessuali riconosciute nei precedenti 1300 anni.
Testimonianze e conferme della tesi giungono anche dal lavoro di alcuni suoi colleghi. C'è chi ha ritrovato un'icona custodita nel monastero di Santa Caterina in Sinai (nell'immagine di apertura) che raffigura due uomini uniti in matrimonio, così come fra i cerimoniali cristiani sono stati ritrovati documenti intitolati "Ufficio per l'unione tra persone dello stesso sesso" e "Regole per l'unione di due uomini" risalenti al periodo compreso fra il X e il XII secolo.
L'imperatore bizantino Basilio il Primo (867-886 d.C.) celebrò la sua «santa unione» con il compagno Giovanni alla presenza di un sacerdote e, persino a San Giovanni in Laterano a Roma (tradizionalmente la parrocchia del Papa), tredici coppie omosessuali furono unite in matrimonio nel nel 1578.
Insomma, l'«immutabile atteggiamento verso l'omosessualità» della Chiesa sarebbe tutt'altro che immutabile e all'interno degli archivi vaticani vi sarebbe un'enorme mole di documenti pronti a dimostrare come i matrimoni gay fossero una prassi durante gli albori della cristianità.
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