Cinque attivisti gay arrestati a Mosca


Sono cinque gli attivisti trattenuti dalla polizia Russia dopo una manifestazione non autorizzata contro l'omofobia. Domenica scorsa, infatti, alcune persone si erano date appuntamento nella Piazza Rossa e avevano dispiegato una bandiera arcobaleno con scritto «Omofobia = religione dei cafoni». Sono bastati solo cinque minuti perché la polizia -addirittura vestita in assetto antisommossa- giungesse sul logo ed arrestasse quanti più manifestanti possibili.
Se le manifestazioni non autorizzate sono vietate dalla legge russa, a peggiorare la situazione è anche la recente approvazione delle norme contro la cosiddetta «propaganda omosessuale», che fissa pesanti multe per chi si esprime in pubblico a favore della comunità lgbt.
Questo non è il primo arresto nel suo genere dopo l'entrata in vigore delle norme anti-gay: già due settimane fa furono quattro gli attivisti arrestati dalla polizia per aver manifestato il proprio dissenso. Dopo la mancata autorizzazione all'organizzazione di un Gay Pride cittadino (che un tribunale ha vietato sino al 2112), alcuni attivisti hanno anche deciso di dar vita ad un Pride virtuale su Internet, altri (circa 150 persone espatriate dell'ex Unione Sovietica) si sono dati appuntamento al Pride di New York per contestare le norme omofobe adottate dalla Russia.
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