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Matrimoni gay? Per il patriarca russa è il presagio della fine del mondo

Il riconoscimento dei matrimoni omosessuali nei Paesi occidentali è il presagio della fine del mondo. È questa la tesi sostenuta dal patriarca Kirill, capo della chiesa ortodossa.
Secondo il religioso, infatti, «la scelta del peccato, approvato e giustificato dalla legge in un certo numero di Paesi, con leggi imposte da minoranze, è sintomo apocalittico pericoloso e dobbiamo fare del nostro meglio perché non sia approvato nella Santa Rus (ossia nella Federazione Russa)».
Certo che, dopo aver candeggiato l'approvazione dell'assurda legge sulla «propaganda omosessuale», dopo aver ispirato gli assalti violenti ai manifestanti dei pride, dopo aver chiesto l'oscuramento di Facebook perché ritenuto troppo gay-friendly e, soprattutto, dopo essersi operati per diffondere odio e omofobia nella cittadinanza (non a caso le regioni più religiose risultano anche le più omofobe) verrebbe da chiedersi quali altre iniziative stia auspicando Kirill. Di certo è curioso voler sostenere che l'amore possa portare alla fine del mondo, quando apparirebbe più logico ritenere che p l'odio a dover essere temuto...


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