Prostituzione minorile a Napoli, l'inchiesta del Corriere
Bambini e bambine di 13 anni (o forse anche più giovani) che si prostituiscono per le strade e i cinema di Napoli. È questo il tema affrontato da Amalia De Simone in un'inchiesta realizzata per il Corriere della Sera.
Le immagini e le storie raccontate non sono certo facili. «Minorenni? Si, ce ne sono -raccontano due ragazzi che si prostituiscono per le strade- Non sempre però. Dipende dalle famiglie, sono loro che li mettono sulla strada. Io ne conosco qualcuno, sono rom del campo di Gianturco (una bidonville nella zona orientale della città, ndr). Ci sarà anche qualcuno che lo fa di nascosto ma in generale sono le famiglie a mandarli».
Ma perché proprio a Napoli? A spiegarlo è l'operatrice sociale Deborah Divertito, da anni impegnata nella lotta contro la prostituzione dei minori: «Napoli è diventata una meta allettante per questi traffici perché è facile ottenere documenti falsi tramite le organizzazioni criminali o anche attraverso laboratori clandestini del centro città o della zona flegrea. Inoltre i controlli sono pochissimi e c'è molta tolleranza. Le postazioni sono quasi sempre le stesse, per gli uomini spesso i clienti sono abituali. Sulla strada ci sono per lo più adolescenti, sia maschi che donne. Offrono prestazioni sessuali a prezzi bassi».
Da un lato ci sono dunque delle famiglie disposte a vendere i figli per far soldi, dall'altro ci sono dei clienti che non si preoccupano troppo di rovinare la vita di un bambino per ottenere una prestazione sessuale. Già, perché l'offerta non ci sarebbe se non ci fosse mercato, così come il mercato pare anche incoraggiato da chi non vuol vedere. È il caso dei cinema porno, dove le immagini mostrano alcuni adolescenti alla ricerca di clienti e dove qualcuno non si sarà fatto troppe domande nell'accettare un documento farlo per farli entrare.
Ma anche a livelli più elevati pare non ce ne si voglia preoccupare. «Sono qui già dalle nove del mattino -racconta Alessandro Gallo, consigliere della IV municipalità- spesso incrociano i bambini che vanno a scuola qui al Centro Direzionale. Questa vergogna è sotto gli occhi di tutti: qui ci sono le principali sedi istituzionali della città, ci sono gli uffici della Regione Campania e del Consiglio Regionale, c'è il tribunale. Solo il pensiero che intorno a questa zona si aggirano pedofili ma fa rabbrividire. Se parcheggi l'auto da queste parti sei costretto a scendere su un tappeto di preservativi usati e fazzoletti».
Veramente impietosa sono anche le immagini registrate alla fine del Corso meridionale: da una parte ci sono bambini che giocano con le loro famiglie, dall'altra bambini invisibili a cui è stata rubata l'infanzia.
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