Anche la Germania prende posizione contro le leggi omofobe russe


Mentre si moltiplicano le richieste di ricollocare altrove le Olimpiadi Invernali di Sochi 2014, ritenendo la Russia troppo omofoba per garantire la dovuta libertà ad atleti e tifosi, anche la Germania ha preso una posizione ufficiale. Attraverso un comunicato stampa, il ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle ha definito «inaccettabile» la modalità con cui Mosca tratta i gay del Paese, pur precisando la sua contrarietà ad un boicottaggio dei giochi che -a suo parere- rischierebbe di fare più male che bene alla comunità lgbt russa.
La sua posizione segue di poco quella già espressa del primo ministro britannico, David Cameron, che nel corso del fine settimana si era detto preoccupato per la situazione ed ha assicurato che la Gran Bretagna affronterà con Mosca il tema delle norme contro la cosiddetta propaganda omosessuale, ma senza appoggiare il boicottaggio delle Olimpiadi invernali.
Anche il Comitato Olimpico Internazionale ha chiesto alla Russia alcuni chiarimenti sulla legislazione anti-gay, premettendo il loro rifiuto ad una ricollocazione dei giochi. Dal canto suo, Putin ha sostenuto che la Russia non è un paese omofobo e che i giochi devono andare avanti, nonostante tutti i legislatori russi abbiano già ampliamene chiarito l'intenzione di mantenere in vigore le leggi contro la propaganda omosessuale anche durante le Olimpiadi.
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