Berlusconi è colpevole di frode fiscale


Silvio Berlusconi è colpevole di frode fiscale. È questa la sentenza pronunciata dai giudici della Corte di Cassazione, dopo sette ore di camera di consiglio, in merito al processo sulla compravendita dei diritti Mediaset.
La Cassazione ha confermato la condanna a 4 anni di carcere (tre condonati in base all'indulto ed uno da scontarsi probabilmente agli arresti domiciliari), rigettando la pena accessoria (ossia l'interdizione di 5 anni dai pubblici uffici) che dovrà essere ora ricalcolata nei tempi da parte di un'altra sezione della Corte d'Appello.
Ieri, con le arringhe degli avvocati difensori, si era concluso il dibattimento in aula e i legali del ex-cavaliere (la condanna odierna gli costerà anche il titolo onorifico) avevano chiesto l'annullamento della sentenza. La procura generale, invece, aveva definito Berlusconi «l'ideatore del meccanismo delle frode fiscali», chiedendo dunque la conferma delle due precedenti condanne.
La sentenza ha comunque una grande valenza politica, non solo perché l'interdizione è stata solo rimandata, ma anche per l'aver provato che Berlusconi controllava gli interessi delle proprie aziende (compresi quelli illeciti) mentre sedeva a Palazzo Chigi.


Come si sono conclusi i precedenti processi di Berlusconi
Loggia P2Nel 1990 Berlusconi venne dichiarato colpevole per aver giurato il falso al Tribunale di Verona riguardo alla sua iscrizione alla loggia massonica P2. Il reato venne estinto perché coperto dall'amnistia del 1989.
Tangenti alla Guardia di finanzaNel 1996 venne accusato di corruzione alla Guardia di finanza. Condannato in primo grado, in appello ci fu la prescrizione per tre delle quattro tangenti contestate (per la quarta ci fu assoluzione con formula dubitativa). La Cassazione lo assolse.
All IberianBerlusconi venne accusato di finanziamento illecito al partito socialista e falso in bilancio aggravato. Il processo venne diviso in due tronconi: il primo si arrestò in appello a causa della prescrizione, il secondo si concluse un nulla di fatto dopo la depenalizzazione del falso in bilancio da parte del Governo da lui stesso guidato.
LentiniBerlusconi venne indagato per falso in bilancio in merito all'acquisizione del giocatore Lentini da parte del Milan (si parlò di dieci miliardi di lire pagati in nero). Il reato venne prescritto come conseguenza della nuova legge sul falso in bilancio.
MedusaBerlusconi venne accusato di falso in bilancio in merito all'acquisizione di Medusa cinematografica. Condannato in primo e secondo grado, venne prosciolto dalla Cassazione perché i giudici ritennero che le sue immense ricchezze gli avrebbero potuto consentire di non rendersi conto di ciò che i suoi collaboratori stavano facendo.
Terreni di MacherioAccusato di appropriazione indebita, frode fiscale e falso in bilancio per l'acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio, Berlusconi venne assolto dalle prime due accuse, mentre il falso in bilancio venne coperto da amnistia.
Bilanci FininvestSilvio e Paolo Berlusconi vennero processati per falso in bilancio e appropriazione indebita in merito ai bilanci Fininvest redatti dal 1988 al 1992. Il reato venne prescritto nel 2004.
Lodo MondadoriBerlusconi venne accusato di aver corrotto i giudici in cambio di una sentenza favorevole nel processo contro Carlo De Benedetti. Berlusconi venne prosciolto per la prescrizione del reato anche se nel processo civile venne condannato a risarcire De Benedetti.
SmeBerlusconi venne nuovamente accusato di di corruzione giudiziaria. La Cassazione lo assolse grazie alla mancata acquisizione della Sme. Nel 2008 venne prosciolto dall'accusa di falso in bilancio perché « il fatto non costituisce più reato».
MillsBerlusconi venne accusato di aver pagato tangenti all'avvocato David Mills in cambio di dichiarazioni false nei processi sulle tangenti alla Guardia di Finanza e All Iberian. Il reato finì in prescrizione nel 2012 mentre Mills venne condannato per aver ricevuto quei soldi.
Ruby e UnipolBerlusconi risulta attualmente condannato in primo grado per concussione e favoreggiamento della prostituzione minorile nel cosiddetto "Caso Ruby", mentre è stato condannato insieme al fratello Paolo per rivelazione di segreto d'ufficio nel caso Unipol.
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