I cattolici danno vita ad una nuova crociata contro la legge sull'omofobia
Lo slittamento a settembre del voto sulla legge contro l'omofobia pare aver dato ampio respiro al mondo cattolico per nuovi attacchi. Se il testo è già stato ridotto all'osso (anche a il rischio di renderla inefficace) pur di farla piacere anche al centro-destra, i politici cattolici non hanno perso tempo per aderire alle richieste di boicottaggio giunte dai vescovi.
Carlo Giovanardi tuona: «All'inizio di settembre ci sarà una grande mobilitazione in tutta Italia per denunciare i contenuti liberticidi ed eterofobi del testo sull'omofobia attualmente in discussione alla Camera. È incredibile che ci sia qualcuno, in un partito che si chiama Popolo della Libertà, che possa accettare che nel nostro ordinamento vengano introdotte norme che colpiscono penalmente chi sostiene per esempio che il matrimonio è un istituto a cui possono accedere un uomo e una donna, che i bambini hanno il diritto ad avere un padre ed una madre, che nel rispetto di tutti gli orientamenti e le differenze di genere ci sia comunque una normalità dei rapporti fra uomini e donne riconosciuta nella nostra Costituzione».
Non solo si cerca di sostenere che la legge sia contro le violenze e non contro le opinioni, ma da sottolineare è anche il solito ricorso a quanto scritto nella Costituzione nonostante la Corte Costituzionale e la Commissione Giustizia del Senato hanno già ampliamene dimostrato che non vi è alcuna incostituzionalità nelle nozze gay.
A fargli eco sono immediatamente intervenuti anche Maurizio Gasparri (pronto a chiedere maggiori tagli nel testo) e Beppe Fioroni (desideroso di maggiori garanzie per evitare «la legge possa essere usata contro la libertà di espressione, di convincimento religioso»).
Intanto anche l'Huffington Post ha iniziato a smascherare alcune bugie con cui Avvenire sta cercando di fare propaganda contro la norma anti-omofobia. In particolar modo il giornale diretto da Lucia Annunziata prende in esame un passaggio in cui il giornale dei vescovi, parlando degli uteri in affitto in India, asserisce che «sempre più spesso a commissionare la gravidanza è una persona sola o una coppia omosessuale... Per questo l'introduzione dei matrimoni gay o il riconoscimento paramatrimoniale di unioni tra persone omosessuali porta inevitabilmente alla legalizzazione e al dilagare di questi commerci». Peccato che L'India non permetta alle coppie gay e ai single di accedere alle tecniche di Pma entro i suoi confini, tant'è che l'Huffington Post commenta che: «Se Avvenire vuole criticare la gestazione per altri praticata in India, è libero di farlo. Ma ci aspettiamo che Avvenire dica almeno le cose come stanno e non istighi all'odio e al disprezzo per le persone omosessuali».