I cattolici rispolverano l'associazione fra gay e pedofili

«C'è un'ombra imbarazzante sui movimenti gay tedeschi, come racconta un articolo del giornale Spiegel». È questo l'incipit di un pezzo pubblicato dai cattolici de Il Sussidiario, dal titolo "Germania. Quando i movimenti gay e i Verdi si allearono con i sostenitori della pedofilia".
L'autore cita un'intervista del luglio 1981 ad Olaf Stuben, sostenitore della pedofilia, ed una rivista gay che avrebbe pubblicato «un articolo sul tema con dichiarazioni di alcuni pedofili si intitolava: Non siamo stupratori di bambini». È solo sul finire che si precisa: «È dalla metà degli anni '80 che i movimenti gay hanno finalmente cominciato ad allontanarsi dal mondo dei pedofili», pur aggiungendo che «ma ancora nel marzo 1985 a un congresso del Partito dei verdi venne approvato un documento che chiedeva la legalizzazione di una sessualità definita non violenta tra adulti e bambini».
Se lo Spiegel ha effettivamente affrontato l'argomento, è curioso notare come nel riportalo si siano omessi alcuni particolari. Oltre a citare solo marginalmente i Verdi (preferendo puntare il dito sui movimenti gay che trent'anni fa erano al loro fianco in un'imbarazzante battaglia), ci si è dimenticati anche di contestualizzare il tutto: il quotidiano tedesco è molto chiaro nel ricordare che ai tempi rapporti con ragazzi giovani erano ritenuti più accettabili rispetto ad oggi e che la rivoluzione sessuale (che ha permesso a molti uomini di poter vivere la propria sessualità alla luce del sole) non era ancora avvenuta. In quel preciso contesto -pur senza risultare una scusante assoluta- i gay di quegli anni erano spinti a non ritenere accettabile qualsiasi intromissione dello Stato nel decidere con chi si potessero avere rapporti sessuali.

Allo stesso modo la redazione de Il Sussidiario si è dimenticata di inserire riferimenti a come quegli episodi abbiano portato la comunità lgbt a dover intraprendere una dura lotta contro il cliché del "pedofilo omosessuale", così come non è stata riportata la precisazione con cui la fonte stessa della notizia ha aggiunto: «Naturalmente oggi la pedofilia non è un problema tra i gay. Ci sono più pedofili eterosessuali rispetto a quelle omosessuali». Anzi, quel «ma ancora» con cui Il Sussidiario si riferisce alle azioni intraprese dai Verdi (da cui la comunità gay aveva ormai preso le distanze) lascerebbe pensare che la questione non si sia esaurita in quegli anni.
L'impressione è che si voglia rispolverare l'odiosa associazione fra gay e pedofili (per di più potendo citare un quotidiano importante anziché un qualche blogger che forse neppure esiste) per cercare di contrastare l'approvazione della legge contro l'omofobia che si discuterà a giorni e contro la quale il mondo cattolico ha sfoderato ogni arma possibile.


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