I Papaboys: «Se Platinette è tutti i giorni sui media, avremo una generazione di omosessuali e travestiti»


Attraverso un comunicato, i Papaboys hanno commentato il recente suicidio del 14enne lanciatosi dal terrazzo di casa perché emarginato e deriso a causa della sua omosessualità.
«Morire a 14 anni gettandosi dal terrazzo in strada è un dolore che ci interroga -scrive Daniele Venturi, presidente dell'associazione- deve chiamarci a riflettere. E non tanto nella vicinanza ad una famiglia distrutta, che solamente la preghiera e la speranza cristiana potrà far nuovamente vivere, ma soprattutto nell'amarezza per la solitudine e lo stato d'animo di un giovane che si sente discriminato, sbeffeggiato ed emarginato dai suoi amici perché omosessuale e decide di farla finita».
Difficile non notare come si parli di un ragazzo che «si sente discriminato» e non «che è discriminato», quasi come se la discriminazione a cui l'adolescente è stato sottoposto fosse esistita solo nella sua mente. Tant'è vero che Venturi non ha perso l'occasione per ribadire il proprio «no» ad una legge contro l'omofobia che possa impedire il ripetersi di simili eventi. «I giovani -prosegue nel suo comunicato- sempre imitano gli esempi adulti che hanno di fronte. Se Platinette è tutti i giorni sui media, avremo una generazione di omosessuali e travestiti».
Insomma, il leader dei Papaboys pare andare oltre all'assurda visione dell'omofobia come una libertà di pensiero (così come troppi politici stanno sostenendo in questi giorni pur di abbracciare il pensiero dei vescovi e la loro richiesta di poter perpetrare in insegnamenti d'odio nei confronti dei gay) e qui pare si voglia sfociare in un piano apprezzamento delle leggi omofobe russe sulla propaganda omosessuale, dettate dall'assurda teoria che l'omosessualità non si maturi ma si emuli. Ed è quasi superfluo ricordare a quali tragiche conseguenze possano portare simili teorie (testimoniate anche dal continuo arrivo di nuovi video che mostrano gli orrori verso i gay che bande di ultra-nazionalisti russi continuano a perpetrare nel silenzio della Chiesa Ortodossa).
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