In Lituania si è tentato di introdurre una legge contro la «propaganda omosessuale»


Dopo l'Ucraina, anche la Lituania ha cercato di seguire le orme dei russi nell'approvare una legge contro una fantomatica «propaganda omosessuale».
A lanciare la proposta Gintautas Labanauskas (in foto), un consigliere della città di Kaunas, che ha chiesto di poter raccogliere le 300mila firme necessarie per dar vita al progetto di legge. Un obiettivo sicuramente non così arduo in un Paese caratterizzato da una forte omofobia sociale e dove non solo la Costituzione lituana vieta espressamente i matrimoni gay, ma vigono anche norme che vietano l'inserimento di immagini non eterosessuali nella pubblicità, sostenendo che ciò vada a «protezione dei minori contro gli effetti dannosi della pubblica informazione».
Nonostante le premesse, il pericolo pare comunque scongiurato dato che la Commissione Elettorale Centrale della Lituania ha respinto la richiesta. A far riflettere, però, è il margine ristretto con cui ciò è avvenuto: 5 contrari, 4 favorevoli e due astenuti. Numeri che fanno rabbrividire se si considera che la Lintuania è parte dell'Unione Europea.
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