Anche nel 2014 torna l'Orthodox Calendar


Mentre il Vaticano ha censurato la mostra d'arte romana che avrebbe dovuto esporre alcuni baci gay scambiati nelle più belle chiese barocche della capitale, una nuova provocazione giunge dall'Orthodox Calendar 2014.
Così come già avvenuto lo scorso anno, l'opera intende condannare l'omofobia della Chiesa Ortodossa, troppo spesso fautrice e sostenitrice di violenze, censure e torture ai danni della comunità lgbt (a partire dal suo pieno appoggio alle norme omofobe introdotte in Russia). Il tutto attraverso scatti provocatori che sfuggono dall'accusa di blasfemia solo grazie all'intento dichiarato di non voler attaccare una religione ma la falsità di alcuni suoi rappresentanti.
L'argomento chiave dell'edizione 2014 soni o matrimoni gay. Le varie immagini, infatti, racconteranno la storia di alcune giovani coppie gay provenienti dall'Europa dell'Est, tutte accomunate dal sogno comune di potersi un giorno sposare nella loro amata terra, magari all'altare di San Basilio o di Santa Sofia.
Allo stato attuale vi sono 15 nazioni in cui i gay possono liberamente sposarsi e ben dieci in cui l'omosessualità è tutt'oggi punita con la morte. Dato che circa l'8-10% della popolazione mondiale è gay, gli autori dell'opera han voluto celebrare come l'amore, indipendentemente dall'orientamento sessuale, esiste e possa essere celebrata ovunque e da tutti se alla dl posto della dura realtà si ricorre all'immaginazione artistica di un mondo in cui i diritti siano tali per tutti.
È possibile trovare maggiori informazioni riguardo all'Orthodox Calendar 2014 sul sito ufficiale o sulla loro pagina Facebook.

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