«Per sconfiggere l'omofobia basta eliminare l'omosessualità»


Come si può impedire che i propri figli siano vittima di bullismo omofobico? Semplice, basta "curare" la loro omosessualità e renderli tutti eterosessuali. È questa la delirante tesi sostenuta in una newsletter inviata dall'International Healing Foundation (una clinica fondata Richard Cohen, tra gli organizzatori dell'Ex-Gay Pride Month dello scorso luglio) al fine di ottenere donazioni a sostegno di un fantomatico programma per la "cura" dell'omosessualità.
Nel testo si legge: «Vuoi porre fine all'omosessualità e prevenire il bullismo? Vuoi proteggere i tuoi figli e i tuoi nipoti? Ogni giorno i nostri bambini vengono inondati di false informazioni sul fatto che l'omosessualità sia innata: in quel non possono cambiare. Questo è scientificamente e biblicamente falso».
I riferimenti sono alle ormai consuete teorie di Nicolosi (abbondantemente screditate dall'intero mondo scientifico ma tenute in vita da chi è alla costante ricerca di un nome dietro cui nascondere i propri pregiudizi) e a presunte ideologie religiose (persino il Catechismo della Chiesa Cattolica nel 1992 asseriva che «Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali innate. Costoro non scelgono la loro condizione omosessuale». Quest'ultima precisazione è poi curiosamente stata omessa a partire dal 1995).
Lo scorso luglio anche un gruppo di pressione parlamentare statunitense (chiamato Pfox) aveva sostenuto che la "cura" dell'omosessualità fosse un sistema per "proteggere" i gay. In quell'occasione dissero: «Quanti uomini gay sarebbe ancora vivi oggi se qualcuno gli avesse detto che c'era un modo per poter uscire dall'omosessualità? L'Aids e i suicidi li hanno portati via da noi». Anche in questo caso pare inutile sottolineare che l'Aids non è certo una malattia legata ad un orientamento sessuale specifico, così come i suicidi sono stati dettati dalla una società omofoba che proprio queste persone hanno contribuito a creare. È troppo facile dare la colpa delle discriminazioni alle proprie vittime, sostenendo che sia colpa loro se non hanno fatto nulla per conformarsi a ciò che i propri carnefici avrebbero voluto.
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