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L'ira dei cattolici del M5S dopo l'appoggio alla legge contro l'omofobia

Si firmano "I militanti del M5S che si riconoscono nei valori del Cattolicesimo" e sono gli autori di una lettera aperta ai Portavoce del Movimento 5 Stelle con la quale hanno voluto manifestare il proprio dissenso dall'appoggio offerto alla proposta di legge contro l'omofobia.
In particolar modo viene puntato il dito su come sia stata chiesta la piena applicazione delle aggravanti e su come si sia scelto di astenersi dal voto dopo una volta introdotto il contestatissimo subemendamento Gitti (la clausola che esonera cattolici ed associazioni dal rispetto dell'applicazione di eventuali aggravanti). Un'ulteriore condanna riguarda anche la modalità con cui i grillini hanno manifestato il proprio dissenso, scambiandosi baci gay e mostrando cartelli contro lo strapotere vaticano all'interno delle istituzioni.

Di seguito il testo integrale della lettera:

Siamo un gruppo di militanti che ha contribuit o, per quanto nelle nostre possibilità, ai successi del Movimento dimostrando ad esso dedizione e spirito di sacrificio. E’quindi in difesa del Movimento che vogliamo manifestare il nostro dissenso più profondo nei confronti di atteggiamenti che hanno solo l’effetto di far perdere credibilità alla sua azione, sia sul piano della forma che, effetto molto più riprovevole, in quello della sostanza.
Fra le motivazioni che ci hanno spinto ad aderire al Movimento fondato da Grillo e Casaleggio non c'era e non c'è un mero desiderio di protesta o di ribellione verso il sistema politico, che ha fagocitato istituzioni e speranze degli italiani, ma il riconoscimento che nel progetto di questa forza dirompente ci fosse l'obiettivo di affermare nel nostro Paese quei principi di equità, di solidarietà, di partecipazione, quell'anelito a ribellarsi a soprusi nei confronti dei più deboli e a combattere i privilegi degli opportunisti, che non solo non configgevano con il nostro riconoscersi nei valori cattolici, ma ad essi ritenevamo si ispirassero per indirizzare il loro operato. Qualcuno dei nostri portavoce se la sente di affermare che la via da seguire per fare prevalere quei valori universali, patrimonio della Chiesa cattolica, ma non monopolio di alcuna curia, sia quella di rispolverare un anticlericalismo cieco ed ammuffito dietro la cui bandiera per un intero secolo si sono camuffati i portatori di interessi personali in danno dei più umili e della collettività?
Qualcuno dei nostri portavoce può ritenere che il nuovo corso, la nuova impronta data alla Chiesa da Papa Francesco, non debbano essere degni dell'attenzione del Movimento in nome di una ostilità verso i cattolici che rigetta ogni forma di dialogo? Noi militanti del 5 Stelle biasimiamo che i principi di democrazia partecipativa propri del M5S siano stati calpestati da una iniziativa, come quella esibita alla Camera dei Deputati, senza che la base sia stata chiamata ad esprimersi su temi così rilevanti e su posizioni che non hanno origine nei punti del programma elettorale né in quelli della Carta di Firenze. La dissonanza di questo anticlericalismo è dimostrata dagli effetti laceranti che ha prodotto sia all'interno del Movimento che nell'elettorato di base, oltre che in buona parte di coloro che non si riconoscono nelle esibizioni ad uso dei fotografi, motivate unicamente dal desiderio di guadagnarsi una popolarità a buon mercato. Quello a cui abbiamo assistito, e gli insulti gratuiti che abbiamo ascoltato a Montecitorio, sia chiaro a tutti, non ha avuto niente a che vedere con il legittimo diritto dei nostri, come degli altrui parlamentari, a dissentire nei confronti di una legge che non si condivide. Vorremmo infine concludere questa nostra critica costruttiva in difesa del Movimento con una ultima segnalazione ad uso dei nostri portavoce: è errato e suicida voler scientemente allontanare e offendere una comunità che rappresenta ampia parte del bacino di attivisti e simpatizzanti del M5S, soprattutto in un momento in cui vi è piena assonanza tra le parole di Papa Bergoglio e i principi di un Movimento che, non a caso, è stato fondato il 4 ottobre, festa di san Francesco.


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