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Per l'Uccr, i gay hanno già tutti i diritti dovuti (basta pagare ed attivarli privatamente)

«Finalmente. C'è voluto parecchio tempo, anzi troppo, ma alla fine è stato ammesso: in Italia i sospirati diritti per le coppie omosessuali non solo non sono negati, come taluni seguitano ostinatamente a ripetere, ma sono già disponibili e "attivabili". In poche parole, a portata di mano: nessuna ingiustizia dunque, nessun "vuoto legislativo" e nessuna crudele discriminazione. La novità è che questa verità è stata riconosciuta pure dall'insospettabile quotidiano la Repubblica».
È quanto sostiene un articolo pubblicato oggi dall'Unione Cristiani Cattolici Razionali. Eppure, nonostante i toni pomposi, non serve molto tempo per capire che qualcosa non torna: l'articolo di La Repubblica citato, infatti, è chiaro nel sostenete come «a tutelare le coppie omosessuali ci pensano i privati. Con polizze assicurative studiate ad hoc». Insomma, le leggi non ci sono e qualche privato ne sta approfittando per guadagnare soldi con un settore ancor oggi non tutelato dalla comunità. Sostenere che questa sia la soluzione è dura, soprattutto a fronte di diritti garantiti dallo Stato alle coppie eterosessuali ed acquistabili a pagamento per quelle omosessuali (per non parlare di come le tasse pagate dai gay vadano contribuire al benessere degli eterosessuali, ma non il contrario).
L'articolo si dilunga così sulla spiegazione delle due polizie assicurative private, volte a garantire alcune garanzie in materia di successione e «a sostituirsi» alla pensione di reversibilità, giungendo a sentenziare: «se la materia successoria e perfino la pensione di reversibilità non sono negati ai conviventi gay, dov'è il fantomatico "vuoto legislativo"?». Evidentemente ai Cattolici Razionali sfugge che rivolgersi ad un avvocato o pagare due volte i contributi (uno allo stato ed uno ai privati) non siano certo segno di parità di diritti...
Ai più complottisti non sfuggirà neppure come la tesi sostenuta sia incredibilmente simile a quella lanciata poche ore fa da Il Giornale (seppur partendo da basi differenti), quasi come se il mondo cattolico si fosse coalizzato nel voler sostenere che i gay abbiano già abbastanza diritti e che non ne servano di nuovi.


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