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Romani: «Se questo governo non sa produrre cambiamento, è auspicabile che cada»

«Se questo governo deve stare in piedi per garantire un salvacondotto a un pregiudicato, per togliere l'Imu eliminando gli incentivi al lavoro e per tacere, in sede internazionale, dinanzi alle ignobili leggi omofobe di Putin, senza garantire nel contempo la giusta tutela alle persone vittime di violenza in questo Paese, allora è giusto che cada. Anzi: è auspicabile». Sono queste le parole pronunciate da Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay, in risposta ad un'intervista rilasciata da Ivan Scalfarotto a Gay.it.
In quell'occasione il deputato aveva sostenuto la necessità di un'alleanza con il Pdl sull'estensione della legge Reale Mancino, sostenendo che «non possiamo dimenticare che c'è un governo in carica e che, davanti a un suo parere contrario, ci saremmo trovati davanti alla necessità di scegliere tra il governo e la legge».
«Del ragionamento di Scalfarotto -ha detto Romani- trovo assolutamente inaccettabile l'aut aut "o la legge o il governo" attraverso il quale si tenta di giustificare l'accordo con il Pdl, come se fossero gay, lesbiche e trans a doversi prendere la responsabilità dell'eventuale caduta dell'esecutivo, sbandierata a giorni alterni dai falchi berlusconiani [...] A questo governo era stato chiesto di produrre un cambiamento, che sui temi lgbt passa sì attraverso l'estensione della legge Mancino, ma che soprattutto attende la messa in campo di un serio dibattito sull'uguaglianza, in grado di produrre leggi che traducano quell'uguaglianza in diritti: al matrimonio, all'adozione, alla definizione della propria identità e, più in generale, alla felicità».


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