Russia: una nuova legge potrebbe privare i gay dei loro diritti parentali
Mentre Putin ha scelto il palcoscenico televisivo per rassicurare tutti i russi sul fatto che i gay non siano discriminati sotto il suo governo (in quell'occasione ha sostenuto anche che qualunque voce al riguardo sia una pura invenzione degli Stati Uniti, ndr), la Duma si troverà presto a discutere una nuova norma volta a colpire nuovamente la comunità lgbt del Paese.
L'idea è di Alexei Zhueavyov, membro di Russia unita, ansioso di poter "punire" i gay attraverso la privazione dei loro diritti parentali. Secondo il politico, infatti, il 5-7 per cento della popolazione si dichiara omosessuale ed un terzo di loro ha figli. Il dichiararsi gay, dunque, potrebbe finire con il costare ben più quanto previsto dalle attuali leggi contro la cosiddetta «propaganda omosessuale sui minori», finendo con il toccare gli affetti e la famiglia.
Il tutto in un clima dove la Duma sta continuando a proporre leggi contro la comunità gay (come la reintroduzione del divieto alla donazione del sangue, tolto nel 2008), dove i conduttori televisivi propagandano odio e dove bande criminali si sono organizzate per colpire duramente i gay e le lesbiche che vivono in Russia.