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21enne si suicida a Roma: «Sono gay»

Un'altra morte assurda ha colpito la Capitale e, per la terza volta in un solo anno, le motivazioni paiono riconducibili all'omofobia.
La vittima aveva solo 21 anni quando la notte scorsa si è gettato dall'undicesimo piano di un palazzo nel comprensorio della Pantanella, in via Casilina. Nella lettera d'addio il giovane lascia pochi dubbi sul motivo del suo gesto: «L'Italia è un Paese libero -ha scritto- ma esiste l'omofobia e chi ha questi atteggiamenti deve fare i conti con la propria coscienza».
Gli investigatori ora stanno indagando nella direzione dell'istigazione al suicidio.
Lo scorso novembre fu un 15enne a togliersi la vita impiccandosi con una sciarpa dopo aver subito pesanti prese in giro dai compagni di scuola a causa della sua omosessualità, mentre lo scorso agosto un ragazzo di 14 anni si è gettato dal terrazzo di casa dopo aver scritto in un biglietto: «Mi emarginano perché sono gay».
«I suicidi o i tentativi di suicidio di giovani omosessuali -ha commentato Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center- sono un dato allarmante. Dai dati in nostro possesso risulta che un omosessuale su dieci nella sua vita ha pensato al suicidio. È ora di dire basta. Le istituzioni diano una risposta urgente nella lotta all'omofobia e nell'allargare la sfera dei diritti gay».
Dello stesso parere è anche Franco Grillini, presidente di Gaynet, che ha aggiunto: «quel poco che è trapelato ci consente di dire ancora una volta che in Italia la politica è sorda e cieca e non riesce a promuovere con rapidità e decisione quei cambiamenti legislativi che sono essenziali per imprimere una svolta alla vita di milioni di persone lgbt».


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