Berlusconi: la giunta dice «sì» alla decadenza


Dopo quasi sei ore di Camera di Consiglio, la Giunta Giunta per le elezioni del Senato ha detto «sì» alla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi dopo la condanna definitiva per frode fiscale nel caso Mediaset.
La difesa dell'ex-premier (composta da Franco Coppi, Piero Longo e Niccolò Ghedini) non si è neppure presentata in aula, asserendo che era «un obbligo non esserci dato che la Giunta non è imparziale». In extremis il Pdl avevaanche tentato di bloccare il voto dopo che Vito Crimi, capogruppo del M5S, è stato accusato di aver pubblicato due messaggi su Facebook infrangendo il divieto a qualsiasi comunicazione con l'esterno (un suo collaboratore ha poi sostenuto di essere stato lui a pubblicare i messaggi).
I pidiellini Stefano de Lillo e Francesco Giro, infine, sarebbero i responsabili dei manifesti affissi in nottata per tutta Roma, sui quali campeggia la scritta «Silvio non mollare» accompagnata dallo slogan «odiato dai poteri forti e amato dalla gente».
Ora la palla passa al Senato, dove la decisione dovrà essere ratificata entro venti giorni.
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