Decise le pene per gli assassini di Daniel Zamudio
Dopo la condanna dei giorni scorsi, sono ora state rese pubbliche le condanne inflitte agli assassini di Daniel Zamudio, tutti neo-fascisti di età compresa fra i 19 e i 25 anni.
Patricio Ahumada, considerato il capo della banda, è stato condannato all'ergastolo. Ad Alejandro Angulo e Raúl López è stata inflitta la pena minima di 15 anni ciascuno (l'avvocato di Lopez ha comunque richiesto un nuovo processo perché il suo assistito ha collaborato alle indagini ed è stato un testimone per l'accusa). Fabián Mora, l'unico ad essersi dichiarato colpevole, è stato condannato a 7 anni di reclusione. Secondo la ricostruzione, fu lui a chiedere a Zamudio se fosse gay: il suo «si» diede inizio ad una serie di sadiche torture durate per più di sei ore, riducendolo in coma fino alla morte sopraggiunta quasi un mese dopo.
Si deve anche tener conto che le pene assegnate non tengono conto delle aggravanti per i reati d'odio dato che il Parlamento cileno le ha approvate proprio sulla scia dell'indignazione popolare scaturita da quanto accaduto a Daniel (ma, in quanto tardive, sono risultate inapplicabili ai crimini già commessi).
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