Dopo le polemiche, ora Barilla punta su diversità ed inclusione


Ad un mese dalle polemiche suscitate dall'infelice esternazione omofobica di Guido Barilla (seguite dalle immancabili pubbliche scuse), l'azienda alimentare annuncia «alcune misure su diversità, inclusione e responsabilità sociale» finalizzate a «rafforzare il proprio impegno aziendale verso la diversità».
Il progetto prevede l'organizzazione di un Diversity & Inclusion Board che, attraverso il supporto di esperti esterni all'azienda, aiuterà il gruppo a stabilire obiettivi e strategie concrete per migliorare lo stato di diversità e uguaglianza tra il personale in merito a orientamento sessuale, parità tra i sessi, diritti dei disabili e questioni multiculturali e intergenerazionali. Ed ancora, Talita Erickson è stato nominato il primo Chief Diversity Officer aziendale, così com'è stata anticipata la partecipazione del gruppo al Corporate Equality Index della US Human Rights Campaign, un'iniziativa finalizzata a valutare l'impegno delle grandi imprese nei confronti dei lavoratori lgbt.
Il gruppo ha annunciato anche l'organizzazione di un concorso «finalizzato a coinvolgere le persone sui temi di diversità e uguaglianza negli Stati Uniti, in Italia e in altri Paesi». I partecipanti verranno invitati a creare brevi video sulla diversità che saranno poi pubblicati sul web.
«Diversità, inclusione e uguaglianza -ha dichiarato l'amministratore delegato Claudio Colzani- sono da tempo parte integrante della cultura, dei valori e del codice etico di Barilla. Questi si riflettono nelle politiche e nei benefit offerti a tutto il personale, indipendentemente da età, disabilità, sesso, razza, religione o orientamento sessuale. Allo stesso tempo il nostro impegno è volto a promuovere la diversità perché crediamo fermamente che sia la cosa giusta da fare».
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