Multata per «propaganda omosessuale» la società che organizzò il concerto di Lady Gaga a Mosca


Era il 2012 quando Lady Gaga venne accusata di «propaganda omosessuale» per alcune parole pronunciate durante un suo concerto a Mosca. Nella serata del 9 dicembre 2012, infatti, lanciò dal palco il suo invito: «Questo notte la mia casa è la Russia e potete essere gay a casa mia».
Forse memori del processo a Madonna che si tenne con le stesse assuce (poi conclusosi con la piena assoluzione della pop star) pare che questa volte le autorità del Paese abbiano scelto una strada, forse per poter agire senza ritrovarsi con i riflettori dell'opinione pubblica mondiale puntati contro.
Un giudice di pace di San Pietroburgo ha così ora scelto di infliggere una multa di 20 mila rubli (450 euro) alla società Planeta plus che ha organizzato l'evento. Senza il clamore suscitato dai grandi titoli ottenuti in precedenza (molti giornali stranieri ora si sono accontentati di qualche piccolo trafiletto) la Russia pare aver trovato il modo per intimidire i possibili organizzatori di nuovi eventi pur mantenendo il tutto all'interno dei propri confini (e sotto il proprio controllo).
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