Solo l'Italia potrà adottare gli orfani russi (perché non riconosce le unioni gay)


I bambini rinchiusi negli orfanotrofi russi potranno essere adottati solo da cittadini italiani: tra i due Paesi esiste un accordo bilaterale in merito e, soprattutto, l'Italia «non riconosce i matrimoni tra persone dello stesso sesso e, quindi, non c'è bisogno di modificare il trattato esistente». È quanto affermato da Pavel Astakhov, difensore civico dei diritti del fanciullo presso il Cremlino.
Dopo l'apertura ai matrimoni gay da parte di Francia ed Inghilterra, dunque, il governo russo pare abbia deciso di dare sfogo al crescente fondamentalismo ortodosso, combattendo una battaglia politica sulla pelle degli orfani rinchiusi nei suoi orfanotrofi (già oggi, ancor prima dell'entrata in vigore delle nuove limitazioni, troppo numerosi per poter trovare una famiglia). La conclamata omofobia italiana pare sia stata riconosciuta e premiata da Putin, intenzionato a «diminuire la possibilità per i cittadini di questi Paesi di adottare bambini russi» da parte di nazioni considerate troppo gay-friendly.
Il giro di vite della Russia contro le famiglie lgbt non è certo una novità: già nei mesi scorsi la Duma ha iniziato a discutere una norma volta a privare i gay dei loro diritti parentali. Una legge che andrebbe a sommarsi a quella già approvata lo scorso giugno contro la cosiddetta «propaganda omosessuale» sui minori (ennesimo esempio di come i minori vengano spesso utilizzati come scusa per giustificare le più mere discriminazioni degli adulti).
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