Fermiamo l'Hiv, non le persone con Hiv

«La Costituzione italiana, leggi nazionali e norme internazionali tutelano il diritto al lavoro da ogni forma di discriminazione, anche per motivi di salute e per l'Hiv. Eppure ignoranza e pregiudizi ancora ostacolano questo diritto: richieste illegittime di test per accedere a un bando o per ottenere un lavoro, licenziamenti, trasferimenti e cambi mansione immotivati, violazioni della privacy. Lavorare è un diritto, combattiamo ignoranza e pregiudizi! Fermiamo l'Hiv, non le persone con Hiv!». È questo l'appello lanciato dalla nuova campagna di comunicazione sociale della Lila, la lega per la lotta all'Aids, con il patrocinio del ministero della Salute.
«Qualunque sia il lavoro, l'Hiv non conta» si legge sui manifesti, dove sei diversi soggetti ci mostrano dei personaggi reali ispirati a eroi dell'immaginario collettivo (da Mario Bros a Mary Poppins, passando per Superman, Braccio di Ferro, Nonna Papera e persino Candy Candy).
La Lila non manca di sottolineare anche come non esistano dati statistici riguardo alle discriminazioni subite dalle persone Hiv sul posto di lavoro, soprattutto a causa del fatto che la quasi totalità preferisce non denunciarle per paura di rendere pubblica la propria condizione. L'ignoranza rispetto alle modalità di trasmissione del virus, infatti, spesso porta a ritenere che le persone con Hiv siano una minaccia per la salute altrui e ancora vige un pregiudizio rispetto agli stili di vita di chi ha contratto il virus, magari da parte di chi associa l'Hiv a comportamenti colpevoli o deviati.

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