Il repubblicano texano che vuole il voto dei gay per poi condannarli a morte
Lui si chiama Larry Kilgore, è un repubblicano texano e nella sua mente pare ci siano solo due idee: la secessione del Texas e l'introduzione di una legge basata sulla Bibbia che preveda la pena di morte per gay ed adulteri.
Già nel 2007, quando tentò di assicurarsi una poltrona nel Senato federale, sostenne la necessità dell'introduzione di una pena capitale per i rapporti extraconiugali e propose la pubblica fustigazione in caso di bestemmia (con tanto di un non meglio specificato inasprimento della pena nel caso di travestiti). Ora, però, la versione è leggermente cambiata dato che il politico spera di poter ottenere i voti della comunità lgbt in vista della sua corsa come governatore del Texas nel 2014: «Sono cristiano -dice- ma tento di costruire una coalizione formata da tutti i tipi di persone. Guardo le lesbiche e gli omosessuali e dico: "Hey, Washington DC sta rubando i nostri soldi". Dopo che avremmo ottenuto la nostra libertà, allora potremo decidere quelle cose, magari contea per contea».
Ed è proprio in quel «dopo» che è racchiuso il concetto chiave del suo progetto: una volta che i gay gli avranno permesso di garantire l'autonomia del Texas, passerà un anno di tempo prima che le nuove leggi bibliche siano introdotte e che ogni area della nuova nazione abbia la possibilità di decidere come punirli. A tal proposito Kilgore pare non aver dubbi: «Approverei la legge biblica -dice- per prevenire i comportamenti omosessuali nella nuova nazione. Secondo la Bibbia, dovrebbe esserci la pena di morte per chiunque sia coinvolto in quell'attività».
Via: Aftersantana