L'Omofbia è seconda solo al razzismo fra i reati d'odio commessi in Italia
Ci sono giornali che negano l'esistenza dell'omofobia, altri che la definiscono «una suggestione», altri ancora che descrivono i gay come dei privilegiati ipertutelati... argomentazioni sicuramente strumentali, ma che spesso finiscono per essere ripetute a pappagallo persino nelle aule parlamentari.
Fortunatamente le bugie hanno le gambe corte e a sbugiardare queste assurde tesi ci ha pensato l'Oscad (l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori istituito presso il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno) attraverso una relazione presentata alla Commissione Giustizia del Senato, nella quale si evidenzi come l'omofbia sia seconda solo al razzismo fra i reati d'odio commessi in Italia.
«Al 10 dicembre 2013 -si legge- sono pervenute all'Oscad 611 segnalazioni: 253 riguardano atti discriminatori costituenti reato. Tra queste, il 57% è motivato dalla razza/etnia, il 27% dall'orientamento sessuale, l'11% dal credo religioso, il 2% da disabilità. L'omofobia e la transfobia sono dunque il secondo fenomeno discriminatorio del paese subito dopo gli episodi di razzismo. Delle 83 segnalazioni riguardanti l'orientamento sessuale, il 42,17% attiene a offese (ingiurie/diffamazioni), il 39,76 % riguarda aggressioni/lesioni, il 6,02% istigazione alla violenza omofoba, il 4,82% danneggiamenti, il 4,82% casi di suicidio, il 2,41% minacce».
Insomma, dati drammatici che evidenziano l'urgenza di una legge contro l'omofobia. Ora i nostri parlamentari dovranno decidere se credere alle evidenze statistiche rilevate dagli enti statali o se continuare a credere alle storie raccontate da chi preferisce raccontare favole pur di non essere ostacolato nella propria propaganda omofoba.