Anche film gay e porno lesbo tra i file più scaricati dal Vaticano


Secondo i dati diffusi da Torrent Freak, "Lo Hobbit" è il film più piratato del 2013 mentre "Il Trono di Spade" è la serie televisiva più scaricata dalle reti P2P. Nessuna sorpresa, dunque, ma ad incuriosire sono soprattutto i dati che riguardano altre statistiche.
Non tutti sanno che da un indirizzo IP è facile risalire al luogo esatto da cui un file è stato scaricato, motivo per cui si è visto come il Parlamento Europeo, la Camera dei Rappresentanti Usa o gli studios di Hollywood non si siano astenuti da quella pratica. Insomma, gli stessi soggetti che chiedono maggiori limitazioni alla circolazione di file su Internet paiono poi rientrare tra le fila di pratica la pirateria.
Un altro dato che non mancherà di suscitare curiosità è la lista dei titoli più scaricati illegalmente dal Vaticano. Ed è così che si scopre come qualcuno abbia voluto procurarsi una copia di "Billy Elliot" (un film del 200 che racconta la storia di un ragazzino che vive in una famiglia in cui l'omosessualità è considerata una colpa) o abbaia scelto di sollazzarsi con "FlexyTeens's Naked gymnast" (che, come il titolo lascia facilmente immaginare, è dedicato a ragazze che fanno evoluzioni ginniche senza indossare alcun indumento).
E mentre dai Sacri Palazzi non mancano incalzanti voci di condanna ai rapporti fra persone dello stesso sesso, quel giudizio pare venire meno quando si tratta di guardarli: nella lista, infatti, troviamo anche un altro film porno dal titolo "Lesbian Hair Salon" (dedicato ad un salone di bellezza popolato solo da ragazze libertine).
Il direttore di Torrent Freak ha comunque voluto precisare che, data la scarsa popolazione della Santa Sede, anche i file scaricati da quattro o cinque persone potrebbero essere finiti nella lista non avendo volumi sufficientemente ampi da assorbire eventuali errori di valutazione. «Una cosa che salta all'occhio -ha aggiunto- è l'assenza di contenuti recenti. Generalmente si riscontrano grandi volumi di traffico legati agli ultimi film o alle nuove serie televisive, ma non ve n'è traccia in Vaticano».
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