Il Massachusetts riconoscerà i matrimoni gay celebrati nello Utah
Dopo la sentenza che ha giudicato incostituzionale il divieto ai matrimoni gay nello Utah, i cittadini dello stato hanno avuto a disposizione solo diciassette giorni (tra il 20 dicembre e il 6 gennaio) per poter celebrare matrimoni fra persone dello stesso sesso prima che l'ufficio del governatore riuscisse a trovare un modo per sospenderli. Ma non solo, gli uffici statali hanno anche fatto sapere che non riconosceranno le 1.300 unioni celebrate in quel lasso di tempo sino al pronunciamento sulla questione da parte della Corte Suprema.
Ancora una volta, come in un copione già visto in California, il mondo della politica ha dunque preferito accontentare i capricci della parte più omofoba e conservatrice del Paese ai danni dei diritti altrui, catapultando centinaia e centinaia di persone in un limbo in cui loro stessi non possono conoscere il proprio status (il matrimonio c'è stato, i documenti legali pure... ma per lo stato loro non esistono).
Ed è in questo clima che il Procuratore Generale del Massachusetts ha annunciato che i matrimoni gay celebrati nello Utah saranno riconosciuti all'interno dei loro confini nazionali, contrariamente a quanto avviene sul territorio natio, permettendo la compilazione di una dichiarazione dei redditi congiunta.
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