Il parlamento di Cipro del Nord ha depenalizzato l'omosessualità
Il Parlamento della Repubblica turca di Cipro del Nord (autoproclamatasi indipendente nel 1983 ed attualmente riconosciuta solo da Ankara ma non dalla comunità internazionale), ha approvato una legge che depenalizza l'omosessualità.
Sino ad oggi le relazioni gay potevano essere punite con la reclusione sino a cinque anni, sulla base di alcune vecchie norme risalenti ai tempi del protettorato britannico sull'isola (la matrice, dunque, è la stesse di quelle reintrodotte in India lo scorso dicembre). L'ultimo fatto di cronaca eclatante legato a quelle leggi risale al 2011, quando l'allora ministro dell'economia di Cipro -Michalis Sarris- venne arrestato per «delitti contro natura» dopo che la polizia fece irruzione senza mandato all'interno di un'abitazione in cui si trovava in compagnia di altri due uomini.
La decisione è giunta con sedici anni di ritardo rispetto al resto dell'isola (dove la depenalizzazione venne introdotta nel 1998) e non ha mancato di scontrarsi con le resistenze di alcuni gruppi religiosi (la popolazione è a maggioranza mussulmana).
Non appena il leader Dervis Eroglu firmerà la legge, scomparirà finalmente anche l'ultimo territorio europeo che considerava un reato l'avere rapporti con persone del proprio sesso.