La Chiesa Ortodossa russa chiede un referendum per la penalizzazione dell'omosessualità
La Chiesa Ortodossa russa pare aver preso molto seriamente la proposta avanzata dall'attore Ivan Okhlobystin (un ex prete ortodosso) in cui si chiedeva la reintroduzione delle leggi staliniane che vietavano i rapporti omosessuali.
Ed è così che Vsevolod Chaplin, portavoce della Chiesa Ortodossa, ha dichiarato sul proprio blog la sua ferma intenzione di impedire qualsiasi tipo di rapporto sessuale fra persone dello stesso sesso: «Se potremo ottenerlo attraverso la morale, bene, altrimenti ricorreremo alla legge e chiederemo al popolo di esprimersi in merito». La sua intenzione, infatti, è di lanciare un referendum nazionale che possa sfruttare la diffusa omofobia e il sentimento anti-gay ottenuto con anni di propaganda (alimentata anche dalla recente introduzione delle famigerate norme contro la cosiddetta «propaganda omosessuale» sui minori). Secondo il religioso, infatti, «è la maggioranza a dover definire ciò che dev'essere considerare reato, non una qualche realtà esterna».
Chaplin non è nuovo a crociate simili. Recentemente sostenne la necessità di introdurre nuove leggi che regolassero gli abiti da poter indossare, scatenando non poche polemiche quando arrivò a giustificare chi violenta donne che indossano la minigonna (salvo poi ritrattare il tutto parlando di fraintendimento). Gli uomini con abiti troppo succinti, invece, sarebbero stati da considerare «indegni di rispetto e meritevole solo di pietà, al pari dei barboni».