L'omofobia russa raccontata dai gay russi


Si parla spesso della situazione della comunità lgbt russa ma PlanetRomeo (uno dei siti per incontri gay più grande d'Europa) ha voluto tastare di persona la situazione attraverso alcune domande rivolte ai suoi utenti gay e bisessuali che vivono in Russia. Nel corso di due settimane sono stati compilati 1.526 questionari, ed è su quella base che l'azienda ha elaborato alcune statistiche (nel leggerli si tenga presente che in alcuni casi erano disponibili risposte multiple, motivo per cui la somma non sempre corrisponde al campione).
Riguardo al coming out, 926 persone affermano di averlo fatto con gli amici, 362 con la famiglia, 92 al lavoro e 76 affermano di esserlo pubblicamente. Ben più allarmante è come 440 persone (quasi un terzo del totale) asserisca di non aver mai parlato con nessuno della propria omosessualità.
Riguardo alla nota legge contro la «propaganda omosessuale» sui minori, il 53% si dice completamente contrario, il 34% sostiene che dovrebbe essere rivista e solo l'8% si dice favorevole. Tra i commenti c'è chi lamenta che «Ora sui media e sulle TV ci sono un sacco di informazioni errate e di sostituzioni di concetti: l'omosessualità è paragonata alla pedofilia e la lotta contro l'omosessualità viene spiegata come una lotta contro la pedofilia, ma sono cose assolutamente diverse». Ed ancora: «La discussione sui gay in Russia è dovuta dal desiderio delle autorità di nascondere i veri problemi del Paese, come la corruzione, la povertà, le differenze di salari e l'assenza di giustizia».
Gli effetti non mancano e gran parte degli intervistati si dice pronto a lasciare la Russia come conseguenza delle norme anti-gay introdotte nel Paese. Un ragazzo moscovita afferma: «Purtroppo, a causa delle nuove leggi, ho iniziato a pensare di emigrare all'estero... Ho speso molti anni per la mia formazione e per la costruzione di una carriera e se lascerà il mio Paese non sono sicuro del mio futuro... Ma credo che essere libero sia molto più importante». Alex, invece, lamenta come «La gente cerca di uccidere la nostra personalità e si rifiutano di accettarci per quello che siamo. Il tutto a causa di stupidi stereotipi arretrati e per ristrettezza mentale».
La volontà di emigrare non stupisce se si considera la visione del futuro di molti gay russi: il 69% si aspetta un peggioramento dell'attuale situazione, il 26% crede che le cose resteranno come oggi e solo il 5% ha fiducia in un futuro migliore. Anche riguardo alle conseguenze quotidiane della legge voluta da Putin, il 60% lamenta un clima anti-gay che li tocca personalmente, il 30% teme cause legali, il 15% si sente minacciato come gay e solo il 22% pensa che queste leggi non abbiano sortito alcun effetto sulla loro condizione di vita rispetto a due anni fa.
Riguardo alle violenze, 820 persone lamentano si aver subito abusi verbali, 269 discriminazioni nella vita privata, 328 discriminazioni sul posto di lavoro, 314 violenze fisiche, 207 altre forme di violenza. Anche in questo caso è la minoranza (525 persone) a negare di aver vissuto atti omofobi sulla propria pelle.
I gay russi appaiono divisi al 50 e 50 sull'ipotesi di boicottare le olimpiadi di Sochi. Tra i favorevoli il 34% del totale ritiene che ciò non cambierà comunque la situazione della comunità lgbt russa, mentre solo il 12% si dice ottimista al riguardo. Fra i contrari, invece, il 24% del totale lo riterrebbe sleale nei confronti degli atleti, il 12% lo ritiene un appuntamento importante per parlare dei diritti dei gay e il 6% pensa che ciò rovinerebbe un momento di orgoglio per la loro nazione.
Particolarmente interessante è ciò che i gay russi credono che la comunità internazionale possa fare per aiutarli. Il 73% sostiene che sia importante continuare a tenere gli occhi puntati sull'operato di Putin e del suo governo, il 39% chiede si supportare le associazioni lgbt russe e solo il 13% ritiene che i cittadini esteri non dovrebbero occuparsi degli affari della Russia.

Via: Planet Romeo Inside
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