Perché i cattolici non scendono in piazza contro chi mangia i crostacei?


I gruppi cattolici più estremisti sostengono che a Dio non piaccia l'omosessualità perché un versetto del Levitico dice: «Non giacerai con un uomo come con una donna, è un abominio».
Peccato, però, che basterebbe leggere per intero quel libro per accorgersi come quell'estrapolazione sia tendenziosa e come quella non sia l'unica condanna contenuta: nel capitolo 11, ad esempio, si dice che «tutti [gli animali che sono nell'acqua] che non hanno né pinne né squame, tanto nei mari che nei fiumi, tutti quelli che si muovono nell'acqua e tutti quelli che vivono nell'acqua sono un abominio per voi. Non mangerete della loro carne e avrete in abominio i loro corpi morti». Allo stesso modo viene definito «un abominio» anche il toccare i corpi morti o il mangiare una lunga lista di uccelli, «ogni insetto alato che cammina su quattro zampe» e «ogni cosa che striscia».
Insomma, secondo la Bibbia la condanna dell'omosessualità non sarebbe diversa da quella riservata a chi mangia dei crostacei o raccoglie la carcassa di un uccello morto da davanti a casa. E allora -se davvero si vogliono leggere letteralmente le Scritture- perché migliaia di cattolici commettono un abominio mangiando gamberetti e poi scendono in strada per cercare di impedire che ai gay vengano concessi dei diritti? Se le due cose sono equiparate, perché mai non organizzano marce contro i pescivendoli o i ristoranti che servono aragosta?
Questa distorsione è talmente evidente da essere stata ripresa anche dalla serie televisiva Queer as Folk (qui la scena in questione), ma spesso è taciuta da quanti preferiscono leggere letteralmente solo ciò che gli fa comodo per poi scartare ciò che preferiscono interpretare in senso meno letterale.
Dal canto suo si sa che la Bibbia è in grado di dire tutto e il contrario di tutto (non a caso è stata spesso utilizzata per giustificare alcuni fra i più grandi crimini dell'umanità, come la riduzione in schiavitù dei neri) e basterebbe mezz'ora di catechismo per sapere che un'interpretazione letterale è raramente lecita (per non parlare di come bisognerebbe far differenza fra l'antico testamento e la religione rivelata).
Lo stesso Gesù fu chiaro sull'infondatezza di certe regole quando venne rimproverato dai Sacerdoti per non essersi lavato le mani prima di mangiare: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?», rispose, Ed aggiunse una citazione del profeta Isaia: «Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me. Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
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