Enrico Letta parteciperà alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Sochi
Enrico Letta conferma che sarà presente a Sochi per le Olimpiadi Invernali e respinge al mittente le crescenti richieste di disertare quell'appuntamento per manifestare il proprio dissenso dalla politica repressiva di Putin (così come Barack Obama, François Hollande, Angela Merkel e David Cameron faranno).
Il Presidente del Consiglio ha infatti affermato: «Ho preso questa decisione dopo una consultazione con il presidente della Repubblica, il ministro dello Sport e il presidente del Coni. Riteniamo che questa presenza sia utile per sottolineare soprattutto la candidatura italiana di Roma alle olimpiadi del 2024, cui crediamo tantissimo. Bisogna essere a Sochi per cominciare a far marciare questa candidatura».
In merito alle norme russe sulla cosiddetta «propaganda gay» ha aggiunto: «Nella mia partecipazione sia qui sia lì ribadirò con assoluta nettezza la nostra contrarierà a qualsiasi normativa discriminatoria contro gli atleti gay. Questo fa parte della cultura italiana».
Immediata è giunta la presa di posizione di Arcigay: «Non può stringere la mano di chi arma la violenza degli omofobi, brindarci assieme, e sostenere che così facendo lei sta esprimendo un dissenso -ha dichiarato Fravio Romani- È un'argomentazione surreale che offende l'intelligenza di chi l'ascolta. Ma soprattutto mettere il tema delle discriminazioni sullo stesso piano di un'operazione di marketing è la fotografia amara e sconcertante della deriva della politica italiana, del totale smarrimento di un senso etico e della rinuncia a fare della politica lo strumento di affermazione di giustizia, dignità, civiltà, democrazia. Quando sui diritti hanno la meglio le forniture di gas o un'operazione di marketing, abbiamo svenduto l'onore di un Paese».
Dello stesso avviso è anche Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center, che ironizza: «Che dirà Letta a Putin andando a Sochi? Che l'Italia è l'unico Paese europeo a non avere leggi contro l'omofobia e sui matrimoni gay?»
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