Derubato e picchiato per sfregio: «Ci dava fastidio fosse gay e l'abbiamo punito»

«Si siamo stati noi ad aggredire quel giovane, eravamo ubriachi. Ci dava fastidio il fatto che fosse gay e l'abbiamo voluto punire». È con queste parole che tre ventenni incensurati hanno confessato di aver picchiato e derubato un trentenne gay per puro sfregio.
Nonostante le indagini siano riusciti ad incastrare i responsabili solo ora, i fatti risalgono alla notte di Capodanno. La vittima ha conosciuto i tre giovani in un noto locale Roma e fra i quattro pareva essere nato un certo feeling. Hanno iniziato a simpatizzare, hanno parlato dei i loro interessi ed hanno appurato di avere gusti musicali... a fine serata il trentenne li ha invitati casa sua ed i tre hanno accettato l'invito. Ma è quando si sono rivotati soli che è iniziato l'incubo: «Ad un certo punto -ha raccontato l'uomo- quei giovani mi hanno apostrofato chiamandomi "brutto frocio". A quel punto ho avuto paura».
Tolta la maschera da bravi ragazzi, infatti, i tre ventenni sono diventati violenti ed hanno iniziato a picchiarlo. Poi, per puro sfregio, gli hanno intimato: «Sporco gay dacci il telefonino e le chiavi della macchina».
All'alba l'uomo ha denunciato l'accaduto alle forze dell'ordine, particolarmente interessate al fatto che i tre ragazzi fossero tutti di un'altezza fuori dalla media. Ed è così che, incoraggiati anche dal ritrovamento di un'impronta rivenuta all'interno dell'appartamento, hanno iniziato ad indagare nel mondo dei giocatori di basket. Ed è proprio grazie ad alcune foto di giocatori romani che la vittima ha riconosciuto i suoi aguzzini, permettendo alle forze dell'ordine di riuscire ad ottenere la loro piena confessione.


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