Il 19enne gay che ha sfidato il governo cinese


Xiang Xiaohan, un ragazzo cinese di 19 anni, potrebbe fare storia. Deciso a registrare la sua Ong a favore dei diritti lgbt, si è sentito rifiutare la richiesta da parte degli uffici dello Hunanin perché «l'omosessualità non fa parte della cultura tradizionale cinese». Ma il ragazzo non si è arreso ed ora porterà in tribunale il governo regionale per ottenere quella registrazione.
In Cina esistono altre associazioni lgbt, ma tutte si nascondono dietro a nomi generici e manifesti che evitano di far riferimenti espleti al mondo lgbt, il tutto al fine di non essere identificate come organizzazioni politiche. Qualora Xiang dovesse uscire vincitore, la sua organizzazione sarebbe la prima del Paese ad occuparsi in modo esplicito dei diritti della comunità gay.
Al momento la Corte dello Hunan per il momento ha già respinto la denuncia del giovane, ma il ragazzo ha già preannunciato l'intenzione di procedere in appello contro quella decisione.
L'omosessualità è stata illegale in cina sino al 1997 ed è stata depennata dall'albo delle malattie mentali solo nel 2001.
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