La first lady dell'Uganda sostiene che la legge anti-gay sia stata voluta da Dio


«Dobbiamo ascoltare Dio e obbedirgli. Grazie a Dio per farci da guida». È con queste parole che la la first lady dell'Uganda, Janet Museveni, si è congratulata con i vescovi cattolici per l'ottimo lavoro svolto e per aver agevolato l'approvazione della legge che introduce l'ergastolo per i gay. Secondo la donna, infatti, quella norma non sarebbe altro che una concretizzazione del volere di Dio.
La donna ha anche dichiarato che «se le mucche non praticano l'omosessualità, perché gli esseri umani dovrebbero iniziare a discutere sull'omosessualità?». Forse perché 486 specie animali che contemplano l'omosessualità e che ne dimostrano la piena naturalità, verrebbe da dire, ma forse è un concetto troppo complicato per chi è alla ricerca di un pretesto per giustificare la propria omofobia.
Già la scorsa settimana il vescovo Steven Kasimba di Mityana ha ritenuto di dover ringraziare pubblicamente il presidente Yoweri Museveni per aver firmato la nuova legge anti-gay, così come il presidente ha colto l'occasione di un discorso agli studenti per invitare i giovani a non essere influenzati dalla cultura occidentale e a respingere fermamente l'omosessualità.
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