Secondo La Nuova Bussola quotidiana, i gay rappresentano «il nemico»


«Per me i peccati dei media più grossi sono quelli che vanno sulla strada della bugia e della menzogna, e sono tre: la disinformazione, la calunnia e la diffamazione». È questo l'appello lanciato recentemente da Papa Francesco ai giornalisti, anche se è proprio la stampa cattolica ad aver presumibilmente scelto di ignorare quel monito.
La Nuova Bussola Quotidiana, così come altre realtà di stampa cattoliche, si è unito alla crociata contro i progetti dell'Unar (volti combattere la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale o l'identità di genere) utilizzando frasi che difficilmente potrebbero avere interpretazioni diverse dal voler alimentare odio e panico infondato fra i lettori. Il tutto per impedire che ai ragazzi dell scuole sia insegnato che «essere attirati da persone dello stesso sesso non è qualcosa contro natura».
Un esempio è dato dall'aver citato un articolo dello scorso anno, intitolato "L'ultimo regalo della Fornero: sdoganata la pedofilia", che pare voler cavalcare l'assurdo parallelismo fra omofobia e pedofilia (anche se i dati statistici sono chiari nell'asserire che il problema riguarda più le famiglie etero che altro, ndr). Chi si addentrasse in quel testo, troverebbe un'abuso di proprietà transitive: dato che i progetti anti-omofobia promossi dalla Fornero si basavano sulle disposizioni del Rapporto Lunarek, e dato che i cattolici cercarono di impedirne l'approvazione sostenendo che l'europarlamentare firmataria volesse legalizzare la pedofilia (anche se la donna parlò semplicemente della sessualità dei bambini, non certo proponendo rapporti con adulti, ndr), allora tutto ciò che deriva da quelle disposizioni non può che avere a che fare con le false accuse lanciate ai tempi e la lotta per i diritti gay non può che favorire la pedofilia (logico, no?).
Ma La Bussola Quotidiana non si è certo fermata lì, e nel suo articolo si è scagliata anche contro due progetti ben specifici: quello per l'accoglienza dei detenuti transessuali e quello finalizzato al sostegno delle persone transgender nel processo di transizione e all'inclusione socio-lavorativa. Due situazioni dettate dal buonsenso, verrebbe da dire, ma che per loro diventano la dimostrazione di come «la Strategia gender pianificata dal Governo sotto il ministro Fornero sta filiando progetti concreti per diffondere la dottrina omosessualista in tutta la nazione e in tutti gli ambiti della vita sociale. Il nemico sta guadagnando terreno di giorno in giorno».
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