Uk: l'arbitro riceve insulti omofobi, ma poi è lui a venir sospeso dal campionato
Dale R. ha 25 anni, ha due figli, p disoccupato e gioca a calcio. Un tribunale britannico l'ha condannato per aver insultato con epiteti omofobi un arbitro durante una partita del circuito dilettantistico disputata nell'aprile scorso in una cittadina scozzese, con una posizione che è stata aggravata anche da una precedente condanna per insulti razzisti rivolti ad un altro giocatore.
Nel bel mezzo della partita, infatti, il giovane ha iniziato a dare del «fr*cio» al direttore di gara, gridandogli che «fai l'arbitro solo per guardare i ragazzi in pantaloncini». Quelle affermazioni gli erano valse un cartellino rosso e l'espulsione dal campo.
«È stata la prima volta che mi è capitato da quando faccio l'arbitro -ha raccontato Joe- nessuno si era mai permesso di menzionare il fatto che fossi gay. Ero arrabbiato e dopo la partita gli ho detto che non averi lasciato passare la cosa». Ma quello è stato per lui l'inizio di un calvario. A fronte della solidarietà dimostrata da altro giocatori del campionato, l'arbitro ed il suo compagno sono finiti nel mirino di continui attacchi ed insulti da parte di alcuni omofobi.
A quel punto Joe ha deciso di rivolgersi alla sua associazione di arbitraggio per chiedere il loro aiuto, ma di tutta risposta si sarebbe sentito dire sarebbe stato meglio insabbiare i fatti e mettere tutto a tacere. A fronte delle lamentele per il loro mancato intervento, per l'arbitro è scattata l'immediata sospensione a causa delle sue critiche sull'operato dell'organizzazione. Critiche e fatti che, stando alla sentenza poi pronunciata dei giudici, erano certamente meritevoli di attenzioni.
Dal canto suo la Angus and Perthshire Referees Association (così si chiama l'associazione arbitri di cui Joe faceva parte) ha preferito non rilasciare alcun commento o dichiarazione sui fatti.