Berlusconi vuole un bagno ad personam


Silvio Berlusconi è stato condannato in via definitiva per aver evaso 6,6 milioni di euro nel 2001, 4,9 milioni nel 2002 e 2,4 nel 2003. Dei quattro anni di pena prevista, tre sono stati coperti dall'indulto e l'unico rimanente è stato convertito in quattro ore alla settimana di affidamento ai servizi sociali (per un totale di appena 168 ore in un anno) e la piena libertà di partecipare alla propaganda elettorale e alla vita politica del Paese.
Lui si ostina a definirsi "un volontario" anche se quella sarebbe una condanna (seppur all'acqua di rose) e l'aria da gita domenicale pare confermata anche dalla nuova richiesta avanzata ai responsabili della Sacra Famiglia di Cesano Boscone (l'istituto di assistenza agli anziani in cui deve scontare la sua pena): l'ex premier ha chiesto un ufficio tutto suo e un bagno personale che non lo costringa a condividere lavabo e tazza con gli altri operatori.
La richiesta è stata respinta ma pare sottolineare una così completa avulsione dalla realtà che pare spiegare perché la politica sia così distante dalla realtà dei cittadini (che per molto meno sarebbero finiti in carcere e che mai avrebbero osato chiedere dei bagni privati a fonte di una condanna a solo quattro ore di servizio a settimana).
Intanto il Tribunale di Sorveglianza sta vagliando le dichiarazioni rilasciate durante l'intervista a "Piazza Pulita" su La7, durante le quali Berlusconi ha duramente criticato la sua condanna sostenendo che «È ridicolo pensare che si possa rieducarmi consegnandomi a dei servizi sociali e a dei colloqui quindicinali con assistenti sociali». Un pensiero che in molti condividono, ma forse non nell'accezione da lui intesa dato che l'ex premier avrebbe preferito non avere alcuna pena. Non a caso ha aggiunto: «Avevo chiesto al capo dello Stato, anche senza richiesta formale, di darmi la grazia "motu proprio" e che ne aveva il dovere morale».
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