Michael Lucas difende il porno bareback: «Alla fine questo è un business»

Sono parole che non mancheranno di far discutere e di generare polemiche. In un'intervista rilasciata a Queerty, il produttore pornografico Michael Lucas ha difeso la sua recente decisione di produrre film contenenti scene di sesso non protetto.
«Come sapete -ha dichiarato- per molti anni ho preso posizione contro il sesso bareback perché sentivo che si stavano mettendo in pericolo i modelli coinvolti. Ora i tempi sono cambiati. I trattamenti contro l'HIV possono ridurre la carica virale al punto che, per quanto io possa dire, ora rappresenta un basso rischio di trasmissione [...] La mia posizione sul sesso bareback nella pornografia si è modificata di conseguenza. E non solo nel porno: ho anche cambiato il mio modo di fare sesso nella mia vita personale. Io sono HIV negativo ma recentemente frequento qualcuno che è sieropositivo e noi facciamo sesso senza preservativo. Ora mi sento di chiedere ai miei modelli di fare lo stesso».
Fra le righe Michael Lucas non ha mancato di sottolineare anche il risvolto economico della sua scelta: «L'industria è cambiata. Le scene senza preservativo sono di gran lunga più popolare tra i consumatori di quelle con i preservativi, e la maggior parte delle aziende si sono adattate a questa realtà. Non posso parlare della situazione finanziaria degli altri studios pornografici, ma so negli ultimi anni molti di loro hanno cessato l'attività negli o sono stati assorbiti dalle grandi aziende. Se l'industria fosse rimasta compatta a difendere l'uso del preservativo, allora sarebbe una cosa diversa, ma non l'ha fatto. Questo significa che le aziende che producono solo pornografia con l'uso di preservativi si stanno mettendo in una vera e propria posizione di svantaggio. Alla fine, questo è un business, e non possiamo permetterci di ignorare ciò che i consumatori vogliono».
Lucas ha anche affermato che «personalmente ritengo il porno bareback è più piccante. Si possono fare dei porno piccanti anche con i preservativi, e ne abbiamo fatto un sacco, ma la pornografia è una fantasia e nessuno sogna con i preservativi».
Tra le prime reazioni alle dichiarazioni c'è quella dell'attivista sieropositivo Kristian Johns, il quale ha sottolineato come i risultati delle terapia antiretrovirale e sulla riduzione del rischio di ritrasmissione siano incoraggianti, ma fdi certo non tali da poter parlare dell'annullamento del rischio di trasmissione dell'HIV. Secondo l'uomo, infatti, incoraggiare all'abbandono del preservativo sarebbe come «incoraggiare qualcuno a giocare alla roulette russa con una pistola carica».


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