Rodolfo Valentino: trovato l'accordo sulla scena di nudo frontale di Gabriel Garko
Dopo la polemica scoppiata attorno ai 15 secondi in cui questa sera Gebriel Garko sarebbe dovuto mostrare in un nudo frontale nella fiction "Rodolfo Valentino", tra comunicazioni di censure e notizie di ricorsi, è attraverso un comunicato stampa che Mediaset ha annunciato: «Tra la direzione di Canale 5 e Alessio Inturri, regista di "Rodolfo Valentino, La Leggenda", è stato raggiunto un accordo riguardo le scene di nudo di Gabriel Garko. Il compromesso è stato trovato nel rispetto delle istanze del regista (per il quale le scene di nudo sono assolutamente funzionali e fisiologiche nel contesto del racconto televisivo) e di ugual rispetto per la salvaguardia delle aspettative di decoro e buon gusto del pubblico familiare di Canale 5. La fiction andrà in onda [giovedì 17 aprile] e martedì 22 aprile in prima serata».
Insomma, una frase che dice tutto e non dice niente, forse allo scopo di alimentare la curiosità e spingere il maggior numero di spettatori possibile ad apparire con i propri occhi se la sequenza ci sarà o meno. Non a caso in tanti ipotizzano che l'intera diatriba non sia altro che un'azione di marketing, anche considerato come solo qualche settimana fa Canale 5 non si è fatta certo problemi a mostrare in prima serata il nudo integrale frontale di Luca Marinelli nel film premio Oscar "La grande bellezza" e c'è proprio da domandarsi perché in questo caso si sia fatto un caso di stato. Il tutto condito anche con titoli cubitali sui giornali di famiglia ed interviste a destra e manca, dal produttore Alberto Tarallo (secondo cui «la scena non viola il codice dei minori, va in onda dopo le 23.10 e, davvero, non ha niente di scandaloso») sino allo stesso Garko che (pur dicendo di essersi vergognato del suo precedente nudo in un film di Tonto Brass) ora rilancia: «Nel mio nudo non c'è niente di volgare»).
Il tutto senza parlare di come un'emittente che trasmette il "Grande fratello" difficilmente possa parlare di «buon gusto» o menzionare le «aspettative di decoro» dopo aver mercificato per anni il corpo femminile. Ma in fondo si sa: nella società maschilista e misogina italiana la nudità maschile fa scandalo e spesso si tende ad isolarla dal proprio contesto per condannarla a priori (come dire, se tanti uomini eterosessuali vogliono vedere delle donne con i seni al vento, perché mai bisognerebbe mostrare un nudo maschile anziché sostenere che la moralità sia salvaguardata dal non farlo?). Anche storicamente il primo nudo femminile integrale mai trasmesso da un'emittente televisiva italiana risale agli inizi degli anni '70 (quando Enzo Tortora propose una serie di spogliarelli nel programma "Aria di Mezzanotte" su Telealtomilanese) mentre per l'equivalente maschile è stato necessario attendere il 1981 (quando Sergio Fantoni comparve in un nudo frontale nella miniserie "Delitto di stato" trasmessa da Rai2), quasi a sottolineare una cultura in cui all'uomo (eterosessuale) è concesso il piacere mentre la donna (eterosessuale) deve mantenersi pura e casta per il proprio marito. Ma forse nel 2014 sarebbe anche ora di cambiare le regole...
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