I vescovi peruviani si scagliano contro il premio Nobel per le sue critiche alla loro omofobia
Mentre la Sacra Rota dovrà concentrare la propria attenzione su Valeria Marini e sulla sua richiesta di annullamento del matrimonio avanzata dopo il divorzio, i vescovi peruviani non hanno trovato nulla di meglio da fare che scagliarsi contro chi ha osato criticare la loro posizione sui matrimoni gay.
La pietra dello scandalo è un articolo di Mario Vargas Llosa (pubblicato in contemporanea su La República del Perù ed El País in Spagna) che definiva «cavernicolo e di crassa ignoranza» un recente comunicato con cui i vescovi hanno attaccato il progetto di legge sulle unioni civili. Secondo lo scrittore e premio Nobel, infatti, quella norma rappresenta «l'opportunità di fare un altro passo avanti sul cammino della cultura della libertà, lasciandoci dietro una delle forme più estese e praticate della barbarie, cioè l'omofobia».
Presa carta e penna, la Conferenza Episcopale ha replicare a quella presa di posizione, sostenendo che «Come persone e come peruviani, noi vescovi del Perù abbiamo il diritto e la libertà di esprimere gli insegnamenti della chiesa ai nostri fedeli e all'opinione pubblica, con il rispetto che ci ha sempre contraddistinti; e soprattutto quando i temi in questioni hanno a che vedere con la dignità della persona e con il suo fine ultimo che è la salvezza, perché solo così si costruisce una società giusta e pacifica [...] La vera democrazia sta nel dialogare con rispetto: l'intolleranza e l'insulto alimentano una violenza della quale soffriamo già dimostrazioni abbondanti. Favorire la pace, nel rispetto mutuo e la libertà è ciò che rende veramente nobile una persona».
Al di là della gravità intrinseca nel voler sostenere che «la salvezza» si basi sull'orientamento sessuale delle persone o che una «società giusta» si basi sulle disuguaglianze nei diritti, pare ormai sempre più frequente il voler sostenere che la libertà di parola valga solo per sé stessi, volendo mettere a tacere e negare qualsiasi possibilità di critica o di replica agli altri.