Grillo a Cagliari: «Keynes? Un frocetto»
C'è chi ha parlato di omofobia e chi strumentalizzazione... e forse un po' di regione ce l'hanno entrambi. Fatto sta che a tener banco nella giornata di oggi è stato un passaggio del comizio cagliaritano di Beppe Grillo in cui il comico ha definito «un frocetto» John Maynard Keynes.
C'è chi si è indignato davanti ad un termine così offensivo volto a sminuire il padre dell'economia moderna sulla base del suo orientamento sessuale, altri lo hanno difeso sostenendo che il comico genovese volesse citare le parole con cui Edward Hodgson aprì la battaglia battaglia elettorale statunitense del 1932. Di fatto la decontestualizzazione e la disinvoltura con cui il termine è stato aiutato non hanno certo aiutato a definirne chiaramente i contorni.
In fin dei conti, se viene naturale ricorrere a dei giri di parole nel citare insulti razzisti o sessisti, c'è da chiedersi mai perché non si abbia la medesima attenzione anche quando si parla dei gay, così come appare incoraggiante una richiesta quasi unanime nel pretendere abbia una maggio attenzione nell'evitare insulti che racchiudono in sé decenni di discriminazioni.
Ma, come detto, forse un po' di ragione ce l'hanno entrambi dato che sarebbe piacevole vedere una simile mobilitazione ed attenzione anche quando insulti anche peggiori giungono dal mondo ecclesiastico, ma sappiamo tutti benissimo che in quel caso la risposta è ben diversa (tant'è che, attraverso il subemendamento Gitti, è stato lo stesso governo a cercare di legittimare per legge il loro diritto all'insulto... ma forse così si rischierebbe di iniziare una disquisizione infinita sul peso di una presenza cattolica così capillare ed impositiva in ogni substrato della società...).