Il ministero chiude l'inchiesta sul libro della Mazzucco al Giulio Cesare: «Nessuna sanzione»
Nonostante le rassicurazioni e le gravi affermazioni rilasciate dal sottosegretario Toccafondi ai microfoni di Radio Vaticana, il Ministero dell'Istruzione ha deciso di non prendere alcun provvedimento contro i professori del liceo Giulio Cesare di Roma, denunciati dalle associazioni cattoliche Giuristi della Vita e Pro Vita per aver suggerito la lettura del libro "Sei come sei" agli studenti di quinta ginnasio.
Il preside dell'Istituto ha così dovuto consegnare una relazione al ministro Stefania Giannini, nella quale viene spiegato come il percorso sull'omofobia abbia coinvolto alunni e genitori. «L'accertamento è stato completato e non ci saranno sanzioni», fanno sapere dal Ministero.
Pare anche che la stessa coppia di genitori che ha avanzato le prime critiche nei confronti del libro (e che i Giuristi per la Vita -sempre ai microfoni di Radio Vaticana- hanno sostenuto fossero vittime di una caccia alle streghe intollerabile) abbiano scritto una lettera alla preside «per esprimere la nostra solidarietà» a fronte di un epilogo che non avrebbero voluto e non si sarebbero aspettati.
Insomma, per il ministero il caso è chiuso ma c'è da chiedersi se davvero possa ritenersi un chiuso un procedimento che ha visto sedere sul banco degli imputati solo i professori del liceo, mentre tutti gli altri attori coinvolti appaiono quasi come degli intoccabili. Com'è possibile tacere davanti ad un'azione ha tutta l'aria di un'intimidazione? Quali garanzie verranno fornite ai professori per evitare che ogni azione anti-omofobia possano condurli a denunce penale e a indagini disciplinari? E che dire dell'Unione Insegnanti Cattolici che ha screditato pubblicamente il progetto educativo della scuola anche se ora è lo stesso Ministero a confermarne la validità? Perché non viene avviata un'indagine anche per verificare il loro operato e per chiedere conto di quelle gravi affermazioni?
Anche la dirigente scolastica, Micaela Ricciardi, ha asserito che «la scuola va difesa da questi oltraggi» ed in una lettera pubblicata sul sito della scuola ha ricordato come il libro sia «scritto da un'autrice colta, vincitrice di molti premi letterari, le cui credenziali letterarie non hanno bisogno di difensori» e che le docenti prese di mira sono «colte e aperte: che vengano denunciate, insultate e vilipese è un paradosso di fronte a cui non posso tacere. La scuola va difesa da questi oltraggi».