Kiev: miliziani assaltano il tribunale per "processare" due gay
Da tempo l'Ucraina era vista come una riserva di caccia da parte degli ultranazionalisti anti-gay russi, i quali non si erano risparmiati incursioni e violenze anche nei confronti di volti noti del Paese. L'invasione di Putin della Crimea, però, pare aver offerto il pretesto per nuove violenze omofobe nella regione.
Secondo la ridiscussione, Le milizie che controllano Maidan (la piazza principale di Kiev) avrebbero individuato due gay all'interno di un bar e, dopo averli catturati, li hanno obbligati con la forma a "confessare" davanti ad una telecamera la propria omosessualità. Il con modalità non troppo dissimili da quelle adottate in Russia da Occupy Paedophilia.
Le vittime si sono così rivolte alla polizia per denunciare l'accaduto, ma questo ha provocato l'ira dei filorussi che, armati di bastoni ed armi, hanno assaltato il palazzo di giustizia cittadino, sgomberandolo da polizia e magistrati, sostenendo di voler poter "processare" da sé le proprie vittime.
Via: Il Secolo XIX