La Nintendo si rifiuta di consentire relazioni gay all'interno della sua realtà virtuale
Il successo delle realtà virtuali stato è spesso dettato dalla possibilità di poter soddisfare le fantasie negate dalla vita reale. Ma questo diritto, evidentemente, non vale per i gay.
Da qualche mese la campagna #MiiQuality chiede a gran voce che attraverso la nuova versione di "Tomodachi Life" venga inclusa la possibilità di instaurare relazioni gay. Sull'isola virtuale creata dalla Nintendo, infatti, gli avatar dei giocatori possono liberamente interagire fra di loro ma le relazioni sentimentali possono essere intraprese solo con personaggi del sesso opposto.
Interpellata da Associated Press, la sede statunitense dell'azienda ha freddamente dichiarato: «Nintendo non ha mai avuto intenzione di dar vita ad qualsiasi forma di critica sociale attraverso il lancio di "Tomodachi Life" [...] Le opzioni di relazione presenti nel gioco rappresentano un divertente mondo alternativo, più che una simulazione di vita reale Speriamo che tutti i nostri fan capiscano che "Tomodachi Life" è stato concepito per essere un gioco bizzarro ed eccentrico». In altre parole la nuova versione del gioco, che sarà lanciata il 6 giugno prossimo, continuerà a permettere solo rapporti di tipo eterosessuale. Il tutto con buona pace di quanti si vedono quotidianamente negare il proprio diritto all'amore dal proprio Stato e che l'azienda vuole non possano veder coronati i propri sogni neppure in una realtà virtuale.