Papa Francesco ha scomunicato la coppia che chiedeva la riforma della Chiesa


Papa Francesco ha scomunicato Martha Heizer e suo marito Gert. A metà degli anni '90 i due fondarono il movimento Wir sind Kirche ("Noi siamo Chiesa") volto a chiedere al Vaticano la realizzazione di un programma in cinque punti: più democrazia nella Chiesa, maggiori ruoli per la donna, celibato facoltativo dei preti e una morale sessuale più moderna. I consensi furono amplissimi soprattutto in Austria e Germania, dove vennero raccolte rispettivamente 505.000 e 1.800.000 firme. Nonostante papa Wojtyla non rispose mai alle loro lettere, nel giro di due anni il movimento assunse rilevanza internazionale.
Dovettero passar altri anni prima che l'allora prefetto dell'ex Sant'Uffizio, Jospeh Ratzinger, prendesse in considerazione le loro richieste e rigettasse l'ipotesi del sacerdozio femminile. Persino Giovanni paolo II intervenne sul tema e definì «definitiva» la decisione di riservare quel ruolo esclusivamente agli uomini, sostenendo che tale dottrina fosse fondata nella Parola di Dio scritta e conservata nella tradizione della Chiesa sin dalle sue origini.
Martha Heizer iniziò così a celebrare l'eucarestia nella sua casa di Absam. La Congregazione per la dottrina della fede decise di istituire una commissione ed ora è giunta anche la sua decisione: la scomunica della donna e del marito. Entrambi sono stati ritenuti colpevoli di aver profanato il sacramento dell'eucarestia e le loro "colpe" sono state fatte rientrare tra i delicta graviora al pari della pedofilia e dei crimini contro la Penitenza.
«Ci indigna profondamente il fatto di ritrovarci nella stessa categoria dei preti colpevoli di abusi -hanno dichiarato i due in un comunicato- ma siamo amareggiati soprattutto perché non conosciamo un solo caso in cui un colpevole di abusi sia stato scomunicato [...] Non abbiamo accettato il decreto, ma al contrario lo abbiamo respinto. Non abbiamo mai accettato il processo nella sua struttura e conseguentemente non accettiamo neanche la condanna. Continueremo a impegnarci con maggior forza per la riforma della Chiesa cattolica. Proprio questo modo di procedere mostra con quanta urgenza essa abbia bisogno di un rinnovamento».
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