Secondo un magnate greco, i gay non conoscono l'amore (e violentare la moglie non è stupro)


Demetri Marchessini è un uomo d'affari di origine greca che vive fra New York e Londra. In passato ha fatto grandi elargizioni a favore del Partito per l'Indipendenza del Regno Unito e le sue finanze hanno anche sostenuto una serie di campagne anti-gay. Particolarmente nota è la lettera pubblicata a pagamento su un numero del Telegraph dello scorso anno, all'interno della quale ha attaccato una giornalista del Times che aveva osato parlare dell'omofobia russa. A suo parere, infatti, l'omofobia non esiste perché non è una parola che non compare sui dizionari cartacei, così come ai i cristiani deve essere garantito il diritto di decidere chi condannare.
Ora l'uomo è tornato a lanciare nuove invettive omofobiche nel corso di un'intervista rilasciata a Channel 4 News, durante la quale ha sostenuto che la «natura dei rapporti omosessuali è diversa perché non c'è amore ma solo desiderio». Secondo Marchessini, infatti, i gay «escono di notte e si incontrano con cinque, dieci, quindici diversi partner per notte». All'intervistatore che gli ha fatto notare che molte coppie gay hanno relazioni stabili, l'uomo ha risposto che «Non sono marito e moglie, sono compagni di stanza ed entrambi escono alla ricerca di incontri. Non esiste una cosa come la fedeltà nei rapporti omosessuali».
Ma quello che pareva un'ostentazione dei propri pregiudizi ha raggiunto livelli quasi drammatici quando Marchessini ha iniziato a parlare di quelli che lui considera gli unici rapporti cristianamente accettabili. Il magnate ha sostenuto che alle donne non dovrebbe essere permesso di indossare i pantaloni perché le gonne eccitano gli uomini e «questo è l'unico modo in cui il mondo è destinato a continuare». Ma non solo. Secondo lui «un marito non può violentare la moglie» perché «se fai l'amore il venerdì e la domenica, non si può dire sabato sia stato stupro». A suo parere, infatti, una donna non ha alcun diritto di rifiutarsi di far sesso con il marito dato che «le donne fanno un voto il giorno delle nozze».
La sua ex-moglie ha chiesto il divorzio nel 2012 accusandolo di essere «molto maschilista» ed è stupefacente come a voler dettare la morale siano sempre personaggi che si sono rivelati incapaci di costruitesi un rapporto pur pretendendo di imporre agli altri la propria formula... in fondo anche in Italia il primo Family day vide salire sul palco Silvio Berlusconi (due divorzi alle spalle, ora fidanzato con una 28enne e con una condanna di primo grado per prostituzione minorile e concussione), Gianfranco Fini (divorziato con due figlie avute fuori dal matrimonio) e Pierferdinando Casini (divorziato e con quattro figli avuti da due mogli diverse), tutti pronti a ergersi a "difensori" della "famiglia tradizionale".
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